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ADHD e salute mentale nei bambini: da oggi i genitori possono contare su Oli help

 

Ho voluto aspettare la Giornata mondiale della salute mentale per lanciare Oli help, l’app per genitori di bambini con ADHD. Dopo mesi e mesi di iperfocus (ahimè, senza metilfenidato, che qui è ancora difficile da reperire…), oggi è finalmente arrivato!


ADHD, dall’inglese Attention Deficit/Hyperactivity Disorder o disturbo da deficit di attenzione/iperattività è un disturbo del neurosviluppo. Ma veniamo al dunque: cosa significa in pratica?

L’ADHD spiega perché le persone non riescano a fermarsi, concentrarsi, controllarsi: si tratta di una condizione, un insieme di caratteristiche, e non di una malattia da curare.

L’ADHD spiega perché le persone non riescano a fermarsi, concentrarsi, controllarsi: si tratta di una condizione, un insieme di caratteristiche, e non di una malattia da curare.


I sintomi, che si osservano con sfumature diverse in individui di ogni genere e di ogni età, dipendono da un differente funzionamento cerebrale che impatta l’autoregolazione e che non ha nulla a che vedere con l’intelligenza.


Se approfondiamo la questione scopriamo, inoltre, che è molto più complessa. 


Il non riuscire a fermarsi non si limita all’iperattività fisica che si può facilmente osservare: sembrerebbe che molti individui con l’ADHD operino in uno stato di iperattivazione emotiva costante, senza la possibilità di riuscire a rilassarsi per esempio, e che vivano le emozioni in maniera più intensa, sia per gli alti che per i bassi. 


Per quanto riguarda la concentrazione, si tratterebbe non di un “deficit” di attenzione ma di un’attivazione che avviene solo in determinate circostanze, motivo per cui questi stessi individui riescono poi a portare a termine imprese impossibili per la maggior parte delle persone.


Sul riuscire a controllarsi, elemento centrale dell’ADHD, sembra poi esserci anche un tema di estrema sensibilità emotiva in alcuni casi, che impatta la percezione di sé e le relazioni con gli altri. Il termine tecnico è disforia sensibile al rifiuto, ovvero quando anche la paura del rifiuto innesca meccanismi che la persona non controlla.


Cosa c’entra quindi l’ADHD con la salute mentale? Perché si parla addirittura di disabilità psichica in alcuni casi? 

In troppi casi chi ha questa condizione ne soffre a livello mentale, emotivo e fisico,  ed il disagio da un lato condiziona la vita di tutti i giorni e dall'altro limita le opportunità future, soprattutto quando si parla di bambini.

In troppi casi chi ha questa condizione ne soffre a livello mentale, emotivo e fisico, ed il disagio da un lato condiziona la vita di tutti i giorni e dall'altro limita le opportunità future, soprattutto quando si parla di bambini.


All’ADHD si accompagnano, nella maggior parte dei casi, le cosiddette “comorbidità”. In altre parole una lista infinita di ulteriori “disturbi”. Si parte da quelli specifici dell’apprendimento (DSA) che ormai conosciamo tutti, al disturbo dello spettro autistico (ASD) che ancora fatichiamo a comprendere, ma sappiamo colpisce una persona su settantasette (di cui fino al 70% ha anche l’ADHD), per arrivare al cosiddetto disturbo oppositivo provocatorio (DOP) che rende, diciamolo, la vita di genitori ed insegnanti infernale. E la lista non finisce qui. 


Avete mai avuto a che fare con un/una bambino/a con diagnosi aggiuntiva di ansia o depressione? Io sì e non lo auguro a nessuno. Sempre più studi confermano poi la correlazione con i disturbi alimentari e di uso di sostanze, che sono in crescita tra gli adolescenti. Un altro problema è quello legato all’abbandono scolastico, lo sviluppo del disturbo della condotta… A questo si aggiungono disturbi del sonno e ad altri “banali” disturbi medici come l’obesità, per citarne ancora un paio.


E recentemente in qualche paese si è iniziato a fare lo screening per l’ADHD nelle carceri… che coincidenza, non vi pare? 


Dimenticavo, c’è anche una cosa chiamata “stigma” che spesso involontariamente annebbia la mente e un’altra chiamata “discriminazione”, che invece vuole intenzionalmente annientare.


Questo insieme di cose chiamiamole se volete “difficoltà”, ma non di certo emozioni.


Ecco cosa c’entra la salute mentale.  

Eppure la conoscenza scientifica odierna permetterebbe alle persone di convivere con l’ADHD, non solo serenamente, ma anche di trarne grande giovamento se gestito con i corretti approcci terapeutici, sia da un punto di vista farmacologico che non. 

Eppure la conoscenza scientifica odierna permetterebbe alle persone di convivere con l’ADHD, non solo serenamente, ma anche di trarne grande giovamento se gestito con i corretti approcci terapeutici, sia da un punto di vista farmacologico che non. 


L’evidenza scientifica mondiale stima che l’ADHD occorra in un bambino su venti (almeno uno per classe), ma in Italia crediamo ancora siano meno (saremo forse cablati diversamente?!). Aldilà dei dibattiti epidemiologici, per quanto mi riguarda, ogni bambino deve poter crescere serenamente e diventare un adulto libero dalla “D” che sta per disturbo.


Alcuni studi dimostrano che le persone con ADHD sviluppano caratteristiche adattive, ovvero imparano ad adattarsi e riescono a trovare la propria strada sfruttando i loro punti di forza distintivi: come la creatività, la curiosità, le capacità di risoluzione dei problemi e l'elevata energia. Avete mai sentito parlare di “dinamismo cognitivo”, ad esempio? Questo termine si riferisce alla capacità di pensiero rapido e dinamico che consente alle persone con ADHD di generare nuove idee, fare connessioni tra concetti apparentemente non correlati e affrontare i problemi in modo creativo.


Per tutte queste ragioni da oggi c’è un aiuto in più.

Oli help è uno strumento concreto, per tutti quei genitori di bambini con ADHD o sospetto di ADHD, che non solo puntano al benessere dei propri figli, ma vogliono assicurare loro un futuro di possibilità. 

Oli help è uno strumento concreto, per tutti quei genitori di bambini con ADHD o sospetto di ADHD, che non solo puntano al benessere dei propri figli, ma vogliono assicurare loro un futuro di possibilità. 


E noi ci impegneremo a fare del nostro meglio per migliorare la qualità della vita delle famiglie che utilizzeranno Oli help, e a contribuire, nel tempo, a conoscere e sapere sempre di più su queste affascinanti menti diverse.


Potete scaricare l’app su App Store e a brevissimo anche su Google Play in anteprima solo in Italia, contro ogni logica dei venture capital che solitamente finanziano imprese come la mia! Spero di non sbagliarmi, ma credo che noi italiani all’occorrenza sappiamo sorprendere e poi… chi l’ha detto che una companion app per l’ADHD non possa essere “Made in Italy”?


Mamme e papà, facciamogli vedere che noi, fosse solo per il bene dei nostri figli, non ci stiamo e ricordiamo al mondo che i bambini con ADHD non sono definiti solo dai loro sintomi o dai loro ‘deficit’. 


Con il giusto supporto, il loro potenziale è illimitato!


Valeria

Founder & CEO, Oli help















Foto scattata da Sara Luzzati a gennaio 2023 per segnare l’inizio di questa mia folle e totalizzante avventura.

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