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Regolazione emotiva e ADHD: come gestire meglio le nostre emozioni?


Alessio Bellato, Ph.D.

University of Southampton, UK & University of Nottingham, Malaysia.


Biografia

Il dott. Alessio Bellato è docente e ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Southampton, nel Regno Unito. In passato ha lavorato come psicologo clinico dell’età evolutiva in Italia. La sua ricerca attuale si focalizza sulla regolazione emotiva in bambini, adolescenti e giovani adulti, studiando in particolare il legame tra segnali comportamentali di disregolazione emotiva e marcatori fisiologici. È interessato a sviluppare nuovi strumenti diagnostici per la disregolazione emotiva e a valutare l’efficacia di interventi psicologici in questa area per bambini e adolescenti. Il dott. Bellato ha pubblicato circa 40 studi in riviste internazionali ed è a capo del gruppo di ricerca MiND presso l'Università di Nottingham in Malesia. Inoltre, è editore della rivista “Journal of Child Psychiatry and Psychology Advances”, dove cura la pubblicazione di revisioni sistematiche e meta-analisi.


 

Cos’è l’autoregolazione emotiva?


Spesso capita di sentirsi sopraffatti dalle proprie emozioni, di non sapere come calmarle o gestirle in modo appropriato. In quei momenti, possiamo sentirci sconfortati, imbarazzati o addirittura in colpa. Magari ci chiediamo: “Perché gli altri riescono a mantenere la calma e gestire le proprie emozioni, mentre io no?”. Oppure, da genitori: “Perché tutti gli altri bambini sembrano controllarsi, e mio figlio no?”.


Le emozioni sono esperienze che ci toccano più di quanto ci aspettiamo, e quando lo fanno, possono colpirci duramente. Senza rendercene conto, ogni giorno ci troviamo ad affrontare le nostre emozioni, e quando queste diventano troppo intense, può essere difficile tenerle sotto controllo.


Nella vita quotidiana, ci viene spesso chiesto di gestire le emozioni in modo adeguato al contesto in cui ci troviamo. Usiamo questa abilità – lautoregolazione emotiva – quasi senza pensarci. Ad esempio, quando un bambino perde a un gioco o non può comprare un giocattolo che desidera, deve riuscire a gestire la frustrazione e non reagire con rabbia o aggressività verso gli amici o i genitori. Allo stesso modo, è importante che i bambini non siano sopraffatti dalla tristezza se ricevono un brutto voto a scuola o se succede qualcosa che li mette in imbarazzo. 


Allo stesso tempo, anche i genitori affrontano sfide simili: i capricci dei figli (o dei colleghi), giornate di lavoro stressanti o to-do-list che sembrano non finire mai. In queste situazioni, è fondamentale (ma assolutamente non facile) rimanere calmi, esprimere le difficoltà, e comunicare il proprio stato d’animo senza essere aggressivi o impazienti.



Regolazione emotiva: dall’infanzia all’età adulta


Lautoregolazione emotiva è una capacità che si sviluppa con il tempo e che è fondamentale – soprattutto in età adulta – per il nostro benessere fisico e psicologico. Essere capaci di regolare le emozioni e i propri stati d’animo aiuta non solo ad essere più efficaci nello studio, all’università o nel lavoro, ma anche a costruire e mantenere relazioni sane con il partner, gli amici, i colleghi e tutte le persone che incontriamo o con cui interagiamo ogni giorno.


Fin dai primi mesi di vita, i bambini inviano segnali ai genitori per comunicare stati emotivi di disagio o malessere (come piangere quando hanno fame). I genitori, a loro volta, rispondono adattando il loro comportamento (ad esempio, offrendo un ciuccio o abbracciando il bambino) per riportare il bambino a uno stato di benessere. Con il tempo, il bambino impara a regolare le emozioni grazie alla co-regolazione. Quando sperimenta emozioni negative, cerca l’interazione e il supporto di una figura adulta di riferimento (come il genitore, un familiare stretto o l’insegnante). 


Durante queste interazioni, il bambino si aspetta di ricevere una serie di risposte: la validazione delle sue emozioni (“Vedo quello che stai provando e capisco che ti fa stare male”), suggerimenti pratici su strategie per ritrovare il benessere (“Proviamo a fare così e vediamo se ti senti meglio”) e un supporto affettivo (abbracci e contatto fisico, essenziali per ridurre l’attivazione corporea associata alle emozioni).


Un contesto familiare e relazionale sano e di supporto è quindi fondamentale per sviluppare la capacità di regolazione emotiva nei bambini, non solo nei primi anni, ma anche durante le successive fasi dello sviluppo.


Con lacquisizione del linguaggio e la maturazione dei sistemi cerebrali e corporei, queste interazioni diventano più complesse (e si estendono ad altre persone, come amici e, in età adulta, al partner). Ciò consente di arricchire le strategie di regolazione emotiva e di scegliere quella più adatta al contesto. Adolescenti e giovani adulti, ad esempio, imparano a rivalutare il significato di un determinato evento (soprattutto se negativo) per ridurne l’impatto emotivo o a gestire l’espressione di emozioni come rabbia o tristezza in modo da evitare reazioni inappropriate al contesto o aggressive verso gli altri.



ADHD e autoregolazione emotiva


L’acquisizione delle abilità di autoregolazione emotiva varia da persona a persona. Circa il 60% dei bambini e adolescenti che si rivolgono ai servizi psicologici o psichiatrici per diverse problematiche (incluso l’ADHD) presenta difficoltà nella regolazione emotiva, una condizione che viene definita disregolazione emotiva. Questo termine si riferisce alla tendenza a sperimentare irritabilità (maggiore sensibilità alla frustrazione, rabbia o impazienza), evitamento sociale (come nel fenomeno dell’hikikomori), comportamenti impulsivi o aggressivi, pensieri autolesivi o suicidari, dipendenze e abuso di sostanze.


I bambini con ADHD o altre neuro-divergenze (come autismo o disturbo oppositivo provocatorio) hanno spesso più difficoltà a gestire le emozioni. Nell’ADHD, la disregolazione emotiva si manifesta attraverso reazioni impulsive o aggressive, una maggiore suscettibilità alla frustrazione e difficoltà a liberarsi da emozioni negative, come rabbia o tristezza. 


Studi e modelli teorici suggeriscono che la disregolazione emotiva sia una componente centrale dell’ADHD, probabilmente legata a un diverso sviluppo e funzionamento di specifici sistemi cerebrali associati a questa condizione. In ambito clinico, tuttavia, ci si concentra spesso sulla disregolazione emotiva come un problema da risolvere (talvolta anche con l’uso di farmaci), mentre si presta meno attenzione a come insegnare specifiche abilità di autoregolazione emotiva prima che le difficoltà diventino troppo complesse da gestire. Molti ricercatori e psicologi stanno lavorando per comprendere meglio come queste abilità si modifichino nel tempo e quali fattori (ad esempio sociali o culturali) influenzino questi processi. L’obiettivo è sviluppare interventi psicologici più mirati a promuovere le capacità di autoregolazione emotiva, anziché limitarsi a intervenire solo sui sintomi.


Come insegnare la autoregolazione emotiva ai bambini?


Come possiamo supportare i più piccoli nellacquisizione delle competenze necessarie per gestire le emozioni nella vita quotidiana? Sappiamo quanto i genitori possano essere esempi preziosi; ecco una lista di strategie che vi consigliamo di provare ad applicare nella vostra vita quotidiana, insieme ai vostri bambini:


  • Aiuta a identificare e dare un nome alle emozioni. Chiedere “Come ti senti?” o dire “Sembri arrabbiato, è così?” aiuta i bambini a capire meglio quali emozioni stanno provando. Con i più piccoli, è utile partire dalle emozioni di base (prima quelle positive, poi quelle negative), mentre con i più grandi si può provare a riconoscere le diverse sfumature emotive (ad esempio, parlando di imbarazzo e vergogna, o gelosia). Si possono inserire queste discussioni in momenti di gioco condiviso e simbolico, o altre attività quali disegno, lettura di storie, o passeggiate e giri in bicicletta all’aria aperta. Il vocabolario delle emozioni di Oli è stato progettato per aiutare voi e il vostro bambino a trovare le parole giuste.


  • Mostra empatia, accetta e valida le emozioni. Usa frasi come “Capisco che ti senti frustrato” o “È normale sentirsi tristi a volte” per aiutare i bambini a sentirsi compresi e ad accettare le proprie emozioni, soprattutto quelle più difficili. Questo è particolarmente importante durante una crisi acuta, ma è un’abilità altrettanto utile quando si ha a che fare con ciò che potrebbe sembrare una sfida.


  • Pratica il “time-out” positivo (o “time-in”). Quando le emozioni diventano troppo intense, allontanarsi dalla fonte di stress è molto utile. Insegna ai bambini a prendersi una pausa (“time-out”) quando sentono il bisogno di calmarsi. Questo “time-in” non è una punizione, ma un momento (o uno spazio fisico in casa o in classe) che il bambino può usare per autoregolarsi.


  • Modella strategie non-aggressive di regolazione emotiva. I bambini imparano osservando gli adulti. Mostra cosa fare quando provi stress o ansia e fai capire che è possibile reagire positivamente alla frustrazione. Con i più grandi, riflettete insieme su soluzioni pratiche per affrontare i problemi, ma “a mente fredda”. Domande come “Cosa avresti potuto fare di diverso in quella situazione per sentirti meglio?” possono aiutare il bambino a trovare alternative positive. Inoltre, condividere esperienze emotive con i bambini rafforza il legame affettivo e promuove un ambiente familiare sicuro e confortevole.


  • Prova tecniche di respirazione e rilassamento. Pratica con loro la respirazione lenta (“Aria dentro in 3, 2, 1... fuori lentamente in 1, 2, 3, 4, 5, 6... di nuovo”-  Prova la guida “Come respirare” di Oli qui) o il rilassamento (“Chiudiamo gli occhi e immaginiamo un posto felice e sereno”). Questo aiuta i bambini a imparare strategie che potranno usare autonomamente quando sperimentano frustrazione o ansia.


La prossima volta che vi sentirete sopraffatti dalle vostre emozioni o vedrete vostro figlio faticare a gestirle, ricordate che non siete soli. Molti bambini e adulti trovano difficile regolare le proprie emozioni, proprio perché è una sfida che coinvolge tutti noi. Strumenti come Oli help (specialmente l’emotion-pedia e altre attività per l’autoregolazione emotiva proposte dall’app) possono essere un valido aiuto nella vita quotidiana. 


Un passo alla volta, insieme.


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